I numeri di… Foggia Paganese

I numeri di… Foggia Paganese

Mille. Con quella di ieri pomeriggio, il “maestro” Zeman ha raggiunto le quattro cifre in panchina: una vita spesa nel calcio per divertire e divertirsi. Divertimento assicurato anche ieri allo Zaccheria: il popolo rossonero (3480 spettatori: 878 paganti e 2602 abbonati) ha visto per tre volte la palla gonfiare la rete alle spalle del portiere Baiocco. La Paganese non è certamente una corazzata ma, come ci insegna il calcio, mai nessun risultato deve considerarsi scontato (vedasi la sconfitta casalinga con la Fidelis Andria!). I precedenti contro gli Azzurrostellati sono, inoltre, tutt’altro che a senso unico: su tredici incontri i rossoneri si sono imposti in cinque occasioni, hanno ceduto il passo in due e impattato in sei casi, realizzando 19 goal e subendone dodici. Con i tre punti casalinghi di ieri pomeriggio, il Foggia conquista una posizione in classifica posizionandosi al 6° posto, diventando così il terzo attacco del girone con 19 goal realizzati (in coabitazione con Catanzaro e Campobasso) e la quarta difesa meno perforata con dodici goal subiti (come la corazzata Bari e la Juve Stabia).

Tre goal di scarto che portano la firma di due punte del tridente offensivo di Zeman: Curcio, autore di una doppietta, e del capocannoniere Ferrante. Il primo, dopo aver sbagliato la trasformazione del rigore in Coppa Italia, ieri non ha perdonato dagli undici metri e poi è stato lesto a ribadire in rete la respinta del portiere Baiocco su tiro di Tuzzo, Ferrante è stato autore di una fucilata micidiale di destro a limite dell’area che non ha lasciato scampo al portiere avversario. I due bomber rossoneri complessivamente hanno realizzato, finora, cinque goal (Curcio) e sei reti (Ferrante) poi costretto ad uscire ad inizio del secondo tempo per un risentimento muscolare.

Una vittoria che regala morale ed entusiasmo all’ambiente anche perché ottenuta con l’infermeria affolata (assenti Di Grazia, Merola, Nicoletti e Markic) e con Petermann e Rocca non impiegati perché non al 100%. Per la verità, tuttavia, anche la Paganese era orfana di Diop, Murolo, Piovaccari e Schiavino, oltre a Schiavi e Castaldo out a causa di un virus influenzale. L’analisi della gara, nonostante la netta vittoria, ci restituisce alcuni aspetti da migliorare: vedasi le imprecisioni nei passaggi (il 45% non raggiunge il compagno di squadra) o le palle perse a centrocampo (9) potenzialmente pericolose per il contropiede avversario o ancora la percentuale di cross riusciti (49 come gli anni compiuti ieri dal Presidente Canonico). Di contro, occorre ribadire che il ritmo chiesto da Zeman alla squadra per tutto il match, fisiologicamente può generare un incremento degli errori. Rimane sempre alta la percentuale del possesso palla (54% dei rossoneri contro il 46% della Paganese) ma stavolta la gestione della palla è stata decisamente più accorta ed equilibrata rispetto alle precedenti prestazioni.

Equilibrio tra le due squadre a livello di corner conquistati (cinque per il Foggia e quattro per gli azzurri) e di cartellini gialli tre per i rossoneri e due per la squadra campana, nei complessivi novantaquattro minuti di gara.

Adesso, i ragazzi di Zeman dovranno affrontare un doppio turno esterno insidioso, prima contro il Catania e poi contro il Campobasso, che sarà un banco di prova importante per saggiare le reali potenzialità di questa squadra. I margini di miglioramento, a quanto pare, ci sono tutti posto che anche due pedine poco utilizzate finora, Garofalo e Tuzzo, si son fatti trovare pronte e hanno dimostrato di poter essere utili alla causa rossonera.

Occorre sempre migliorarsi, lo ha detto anche mister “Millepartite” in conferenza stampa, al termine della gara: “Non sarò mai soddisfatto. Oggi hanno fatto benino, speriamo di migliorare”. E pensare che lo avevano dato per “cotto”.

2 Commenti

  • Splendido articolo Complimentoni

  • Sempre preciso e dettagliato. Top Top Top

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