Kolyvanov: “Emozione grandissima ritornare a Foggia”

Kolyvanov: “Emozione grandissima ritornare a Foggia”

In occasione della presentazione della Fondazione ‘La Capitanata per lo Sport’ abbiamo ascoltato Igor Kolyvanov, testimonial della Fondazione all’Estero. Dai suoi occhi traspare l’emozione del ritorno a Foggia e soprattutto del ruolo da testimonial per la Fondazione. “E’ un’emozione grandissima essere testimonial di questa Fondazione, – ha dichiarato Kolyvanov – soprattutto sono contento di aver rivisto i miei amici che sono qui a Foggia e i nostri grandissimi tifosi. Sono tornato dopo 10 anni a Foggia, in quell’occasione si festeggiavano i 90 anni del club, e sono tanto felice di vedere tutte le persone che mi amano e che mi vogliono bene perchè abbiamo lasciato un pezzo di cuore qui a Foggia”. La mancanza di impianti sportivi però risalta ai suoi occhi e la necessità di far crescere i bambini nel praticare lo sport è tanta a Foggia. “Questa città deve crescere perchè i bambini devono giocare a calcio e praticare altri sport. – continua – Sono tornato a Foggia nel 1998 e da allora non è cambiato niente, in 30 anni non sono state realizzate le strutture, quali campi da calcio, basket e tennis. Bisogna che questa Fondazione sia un passo per far crescere i nostri figli nello sport perchè adesso i bambini sono troppo presi dai computer e dai cellulari”. Poi i ricordi stupendi da giocatore del Foggia, ha vestito questa maglia per 5 stagioni ma dalle sue parole sembra che non abbia mai smesso di giocarci. “Ho tantissimi ricordi stupendi del mio passato da calciatore a Foggia – racconta – ma la cosa che mi è rimasta impressa sono i 25mila spettatori allo stadio che cantavano e facevano il tifo per noi. I gol che ho segnato al Milan a Sebastiano Rossi sia all’andata a Foggia che al ritorno a Milano sono stati belli”. Da calciatore è passato al ruolo di allenatore ma le emozioni che ha vissuto giocando sono uniche. “Fare il calciatore è totalmente diverso dal fare l’allenatore perchè allenare è molto difficile. – conclude – Da allenatore ho vinto anche un Europeo con la nazionale Under 17 e ho allenato la squadra di Premier League. Però giocare a calcio è più bello e molto più emozionante che fare l’allenatore”.

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